Una storia esemplare

Teresa Pomodoro











La fondatrice

Teresa Pomodoro fondatrice e anima di No’hma, si è formata a stretto contatto con le più importanti personalità del panorama culturale milanese degli anni ’70: fondamentale l’incontro con Giorgio Strehler, creatore dello “Spazio, Tempo, Parola”, di cui Teresa entra ben presto a far parte, cimentandosi anche con la drammaturgia. In quegli anni i suoi testi vengono interpretati da figure di spicco come Franco Graziosi, Lucilla Morlacchi, Valeria Moriconi e Alberto Lionello.
Sono queste prime esperienze a suscitare in lei il desiderio di creare un progetto teatrale innovativo, libero, senza limiti o preclusioni economiche, al servizio del sociale e di tematiche distanti da quelle del teatro di tradizione. La poetica di Teresa, segnata dalla coincidenza tra Sentimento e Parola, culmina nella creazione di Spazio Teatro No’hma, con la sua splendida sede nell’ex palazzina dell’acqua potabile di Via Orcagna.

No'hma
No'hma No'hma
Il teatro fuori dal teatro

Per Teresa il teatro non si è mai identificato con un luogo fisico, ma piuttosto con la vita stessa. Per questo motivo, anche dopo l’inaugurazione dello Spazio di via Orcagna, l’attività della sua fondatrice non è mai stata confinata tra le pareti del pur meraviglioso Teatro No'hma.

Il Teatro Nudo di Teresa, un teatro impegnato, socialmente e culturalmente, ha fluito come acqua a colmare luoghi diversi, toccando spesso aree di disagio e marginalità. Dal 1995, per undici anni Teresa tiene un memorabile laboratorio teatrale nell’istituto carcerario di Opera-Milano, dove fonda la compagnia sperimentale L’Opera: i detenuti diventano protagonisti attivi di eccezionali allestimenti aperti al pubblico, tratti da capolavori di Brecht, Aristofane, Camus, Shakespeare. Anche gli ospiti di San Vittore hanno l’opportunità di toccare con mano la bellezza di un teatro che permette loro di percorrere un cammino di identità e socialità. L’acqua viva di No’hma scorre fino alla Casa della Carità A. Abriani di Milano, dove Teresa accompagna le persone fragili accolte nella Casa attraverso il Percorso di “Teatro sociale”, fondando il Laboratorio di interazione arte-vita.

Teresa non ha mai temuto, ma ha anzi prediletto questi luoghi difficili eppure pieni di passione; luoghi di straordinaria quotidianità in cui la finzione del teatro si carica di potente verità. 

Il terzo occhio di Teresa

Grazie al suo “terzo occhio”, quella sensibilità propria degli artisti che consente loro di “vedere l’invisibile”, Teresa ha compreso l’essenza aspaziale e pervasiva dell’arte e della cultura, il loro valore di connettori, e ha saputo cogliere la poesia che si nasconde negli spazi più inaspettati. No’hma ha raccolto l’eredità di questa preziosa intuizione, e prosegue nella sua operazione di disseminazione culturale a Milano, in Italia, nel mondo. Portando i suoi spettacoli in ogni luogo dove si avverta questa sete di bellezza e condivisione.

Teatro No'hma

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